Cool Roofs e Cool Pavements: la scelta dei materiali freddi come strategia di mitigazione dell’effetto isola di calore

In un precedente aggiornamento abbiamo affrontato per la prima volta il tema di Isola di Calore, ovvero il fenomeno attuale che nelle aree urbane e metropolitane registra temperature significativamente più calde rispetto a quelle delle vicine zone rurali.

Una differenza termica, questa, imputabile all’azione dell’uomo e agli interventi messi in atto da questo per modificarne la superficie.

Per spiegarla meglio, le ragioni di queste differenze di temperatura riguardano:

  1. Fattori morfologici, ovvero la forma della città;
  2. Fattori fisico-materici, ovvero la scelta dei materiali con cui costruire la città;
  3. Fattori antropogenici, ovvero le attività svolte al suo interno.

Per ognuna di queste ragioni, non è azzardato sostenere che il fenomeno dell’Isola di Calore incide pesantemente sulla realtà più ampia del Global Warming (riscaldamento globale) e che la scelta dei Cool Materials (materiali freddi) rappresenta innegabilmente una possibile strada per limitarne gli effetti.

Utilizzando materiali freddi si punta a ridurre le emissioni di calore delle superfici urbane e questo è possibile perché i materiali organici o inorganici con elevato indice di riflettanza solare (SRI), sono capaci di respingere la radiazione solare. Maggiore è l’indice SRI, maggiore è la capacità delle superfici di rimanere fredda.

Se non si intervenisse in questo senso, la qualità di ecosistemi e ambienti urbani peggiorerebbe finendo per provocare conseguenze psico-fisiche ed economiche di inestimabile portata.

Cool materials: come intervenire sui tetti

Un Cool Roof (tetto freddo) opera su due aspetti, ognuno finalizzato alla mitigazione della temperatura:

  1. Riflettanza: più è chiaro un tetto, migliore è la sua capacità di riflettere l’energia solare
  2. Emissività: la capacità di un materiale di raffreddarsi in tempi rapidi.

Ma i Cool Roofs si differenziano anche a seconda della pendenza, dividendosi tra tetti piani e tetti inclinati ed è anche dalla pendenza di una superficie che dipendono la quantità di luce solare riflessa e, dunque, la scelta del materiale per il rivestimento del tetto.

Se il Cool Roof ha la capacità di ridurre enormemente le temperature nei centri urbani, va detto che questo tipo di soluzione diventa alla stessa maniera utile per i capannoni industriali, permettendo di ottimizzare i consumi energetici e di incrementare il rendimento di eventuali impianti fotovoltaici, proprio grazie alla riduzione della temperatura superficiale. Su una struttura in acciaio, che è di per sé più sensibile alle escursioni termiche, un manto Cool Roof può ridurre notevolmente le variazioni di temperatura, ottimizzando pertanto anche questo aspetto strutturale. Persino se installato su edifici senza isolamento, un Cool Roof può abbattere le temperature garantendo un miglioramento della vivibilità dei locali sottostanti.

E quanto c’è da dire, invece, in merito ai Cool Pavements (pavimenti freddi)?

Cool materials: come intervenire sulle pavimentazioni

Le pavimentazioni esterne tendono ad assorbire e immagazzinare una porzione della radiazione solare che arriva su di loro e che, ovviamente, le riscalda. Ma come reagisce una pavimentazione outdoor quando subisce i raggi solari? Questo dipende dal parametro SRI di cui parlavamo poco fa: maggiore è SRI minore sarà il surriscaldamento a cui è soggetta la porzione di superficie esposta.

Utilizzando pigmenti freddi si può tenere la pavimentazione a temperature più basse e aumentare la quota di energia solare riflessa.

Un altro fattore determinante è la grandezza della superficie pavimentata utilizzando i Cool Pavements: strade urbane, piazze, piste ciclabili, marciapiedi, parcheggi sono tutte aree che è possibile realizzare con i pavimenti freddi e più estese sono queste aree, maggiori saranno i benefici percepiti dai pedoni.

Se guardiamo in particolare ai masselli autobloccanti e alle pavimentazioni drenanti proposte da Siprem, queste rappresentano già una realtà. Parliamo di soluzioni studiate per rendere drenanti le superfici pavimentate a cui si può aggiungere la funzionalità cool. Un connubio che da una parte contribuisce al deflusso dell’acqua piovana e dall’altra al comfort del cittadino all’aperto, riducendo l’assorbimento della radiazione solare.

Ma la pavimentazione non resta l’unica strada possibile, anzi: il connubio pavimento outdoor/sistemi di ombreggiamento rende l’obiettivo finale ben più raggiungibile.

Lotta alle isole di calore: i sistemi di ombreggiamento

I sistemi di ombreggiamento degli alberi urbani rappresentano una strategia sinergica a quella delle pavimentazioni riflettenti. Si tratta cioè di promuovere la vegetazione urbana che produce, tra i vari benefici al microclima urbano, ombreggiamento delle superfici, comprese quelle delle pavimentazioni circostanti.

Riflessione, assorbimento e trasmissione sono i meccanismi con cui il verde urbano intercetta e dissipa la radiazione solare. Lavori di letteratura recente riportano che le zone senza alberi sono più calde di 2-3 °C rispetto alle zone con alberi maturi.

In definitiva, le strategie dei Cool pavements e del Tree shading si possono ritenere integrabili e sinergiche, dunque entrambe necessarie al ridimensionamento del fenomeno delle Isole di calore.

Sommario

Ti abbiamo incuriosito con questo articolo? Fai un passo avanti e contattaci oggi!

Il nostro ufficio commerciale è sempre pronto a rispondere alle richieste che pervengono dal mercato, oltre che ad affiancarti per scegliere i modelli più idonei al tuo spazio. Fai oggi il primo passo e incontriamoci!