Le pavimentazioni in calcestruzzo sono una scelta popolare per molte aree esterne grazie alla loro resistenza e durata, oltre che per la loro resa estetica.
Tuttavia, uno dei problemi estetici più comuni che può manifestarsi con le pavimentazioni in calcestruzzo è l’efflorescenza, un fenomeno del tutto naturale che può compromettere l’aspetto delle superfici in calcestruzzo, senza intaccare e comprometterne la struttura. In questo articolo, esploreremo cos’è l’efflorescenza, perché si forma e come è possibile prevenirla e trattarla.
Come si forma e cos’è l’efflorescenza?
L’efflorescenza è un fenomeno che si manifesta quando l’acqua proveniente sia dall’interno del calcestruzzo che da fonti esterne come la pioggia o l’umidità del suolo, penetra nella struttura del materiale e dissolve i sali minerali presenti. Questi sali, trasportati in superficie dall’acqua, emergono man mano che l’acqua evapora, lasciando una patina biancastra o grigiastra visibile sulla superficie. Tale deposito di sali minerali, spesso dovuto all’elevato contenuto di cemento, pur non compromettendo la resistenza strutturale o la durabilità del manufatto, può alterarne l’estetica. L’efflorescenza tende a essere più frequente e visibile durante la fase di stagionatura del calcestruzzo, quando il processo di essiccazione è ancora in corso. Tuttavia, questo fenomeno si attenua naturalmente nel tempo, grazie all’azione del dilavamento causato dalle precipitazioni o da altre forme di esposizione agli agenti atmosferici.
Le principali cause di efflorescenza sono:
- Eccesso di umidità: l’eccessiva umidità nell’ambiente circostante rappresenta il fattore scatenante principale. L’acqua può risalire dal terreno sottostante fino alla superficie della pavimentazione tramite i pori della sua struttura, trasportando con sé sali disciolti.
- Mancato dilavamento delle acque superficiali: l’acqua accumulata in seguito alle piogge o un drenaggio inadeguato possono aumentare il rischio di efflorescenza, in quanto l’umidità rimane a contatto con la pavimentazione più a lungo.
Come noi di Siprem possiamo prevenire l’efflorescenza?
Prevenire l’efflorescenza è il miglior modo per evitare il fastidio di doverla trattare successivamente. Ecco alcune misure preventive che Siprem adotta per minimizzare questo rischio:
- L’impiego di un calcestruzzo di alta qualità è fondamentale per prevenire la formazione di efflorescenze. Una miscela ben progettata, con un attento bilanciamento dei suoi componenti, garantisce non solo prestazioni meccaniche superiori, ma anche una significativa riduzione del contenuto di impurità e sali solubili. Questi sali, se presenti in quantità elevate, possono migrare verso la superficie del calcestruzzo durante il processo di essiccazione, dando origine al fenomeno delle efflorescenze. Utilizzando una composizione ottimizzata, si limita la disponibilità di tali sali, minimizzando così il rischio di questo problema e migliorando la durabilità e l’estetica dei manufatti realizzati.
- Maturazione controllata: il processo di maturazione del calcestruzzo, effettuato all’interno di apposite celle climatiche con temperatura e umidità costantemente monitorate, ha una durata che varia dalle 24 alle 48 ore. Durante questo intervallo, le condizioni controllate favoriscono una corretta idratazione del cemento, consentendo ai manufatti di sviluppare gradualmente una resistenza meccanica ottimale. Questo trattamento non solo migliora le proprietà strutturali del calcestruzzo, ma riduce significativamente anche il rischio di formazione e fuoriuscita di efflorescenze, fenomeno spesso causato dalla migrazione dei sali solubili in presenza di condizioni ambientali instabili.
- Utilizzo di additivi: per garantire la massima qualità delle nostre soluzioni e prevenire la formazione di efflorescenze, utilizziamo specifici additivi che vanno ad agire sulla composizione chimica dei materiali. Questi additivi vengono scelti e formulati con cura per limitare la migrazione di sali solubili, principale causa delle efflorescenze, che possono manifestarsi sulla superficie delle strutture edilizie. Grazie a queste tecnologie avanzate, riusciamo a minimizzare il rischio di questo fenomeno, migliorando la durabilità e l’estetica delle opere realizzate, oltre a ridurre i costi di manutenzione nel tempo.
Come rimuovere l’efflorescenza?
Se l’efflorescenza si è già manifestata, esistono diverse tecniche per rimuoverla e ripristinare l’aspetto originario
- Spazzolatura a secco: se l’efflorescenza è leggera, spesso può essere rimossa con una spazzola a setole dure. Questo metodo è semplice e non richiede l’uso di sostanze chimiche, ma è efficace solo per depositi superficiali.
- Applicazione di detergenti specifici: esistono sul mercato prodotti formulati appositamente per rimuovere l’efflorescenza. Questi detergenti possono essere applicati sulla superficie interessata e poi risciacquati, sciogliendo i sali senza danneggiare il calcestruzzo. Il consiglio è quello di provare il prodotto su una piccola porzione di pavimentazione.
- Trattamento con sigillanti idrorepellenti: dopo aver rimosso l’efflorescenza, è consigliabile applicare un sigillante idrorepellente per prevenire il ritorno del problema. Questo trattamento crea una barriera che impedisce all’acqua di penetrare nel calcestruzzo.
Conclusioni
L’efflorescenza su pavimentazioni in calcestruzzo è un problema comune, ma fortunatamente gestibile. Attraverso una corretta progettazione, l’uso di materiali di qualità e la manutenzione regolare, è possibile ridurre significativamente il rischio che si manifesti. In caso di comparsa, ci sono vari metodi per rimuoverla, restituendo alla pavimentazione il suo aspetto originale.
Se hai una pavimentazione in calcestruzzo che mostra segni di efflorescenza, intervenire tempestivamente può aiutare a preservarne la bellezza e la durabilità nel tempo.
Ti ricordiamo inoltre che Siprem in quanto produttrice di manufatti, non è responsabile dell’uso scorretto di agenti chimici che possono condizionare l’aspetto finale del materiale trattato e della sua relativa colorazione. Le stesse efflorescenze non costituiscono vizio del prodotto.