Il fenomeno delle Isole di Calore. Cosa c’è da sapere

Le modifiche territoriali e strutturali di cui è stato artefice l’essere umano hanno provocato grossi cambiamenti geologici e climatici, motivo per cui ad oggi nelle città europee la parola d’ordine è dualismo. In cosa consiste questo dualismo?

Da un lato i centri urbani densi e popolati e dall’altro le zone rurali di campagna, più ariose e sconfinate.

Qual è il dato preoccupante? La quasi totale assenza di alberi, nell’una tanto quanto nell’altra.

Non è difficile immaginare che le città sono sempre più arroventate dal Riscaldamento Globale, architetture di pietra e cemento si animano di vegetazione, orti, tetti rigogliosi e che i materiali stessi della città – marmi, porfidi, graniti, arenarie, conglomerati – si trasformano diventando dei veri e propri casi politici e di responsabilità ambientale.

È in questo scenario che materiali come il cemento aprono nuovi orizzonti di ricerca e applicazione.

Isola di calore: una semplice definizione

L’isola di calore è un fenomeno che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. In particolare con “isola di calore” intendiamo un’area urbana significativamente più calda rispetto alle aree suburbane. In queste aree metropolitane, estese quanto intere regioni – come Los Angeles o l’infinita pianura padana – e quindi densamente popolate, le temperature medie dell’aria possono superare di fino a 5 gradi Celsius rispetto alle zone meno urbanizzate; la differenza di temperatura è più rilevante durante le ore notturne ed è chiaramente più evidente durante l’estate.

L’unità di misura che valuta l’intensità di questo fenomeno, l’albedo, indica il rapporto tra la quantità di luce solare riflessa e quella incidente. Sulla Terra, l’albedo è del 30%: il 30% dell’energia solare viene riflessa dalla sua superficie, mentre il 70% viene assorbito.

L’asfalto, uno dei materiali più comuni per la pavimentazione stradale, ha un basso valore di albedo e una grande capacità termica volumetrica che porta a temperature superficiali altissime, che in alcune giornate estive possono superare i 60 gradi Celsius.

E non dimentichiamo che temperature più elevate nelle aree urbane rispetto a quelle rurali hanno enormi conseguenze sulla salute e il benessere delle persone più vulnerabili.

Soluzioni tecniche al fenomeno dell’Isola di calore: cool pavements e la pavimentazione drenante

Nell’intricata lotta al fenomeno delle Isole di calore, oltre che con la pianificazione di ampi spazi verdi, si può intervenire facendo scelte intelligenti riguardo la pavimentazione del manto stradale e scegliendo pavimentazioni ad alta riflettanza, realizzate con materiali naturali, permeabili e con proprietà di riflessione solare.

Infatti, valori elevati di riflettanza SRI (Solar Reflectance Index) impediscono che il calore si accumuli e contribuiscono attivamente alla riduzione del surriscaldamento cittadino.

I cool pavements sono pavimentazioni di colore più chiaro rispetto a quello dell’asfalto, con un alto valore di albedo (superiore a 0,29) e in grado di riflettere una maggiore quantità di radiazione solare rispetto alle pavimentazioni scure. Inoltre, pavimentazioni riflettenti con superfici ad alto albedo, quando combinate con “tetti freddi” e alberi ombrosi, possono abbassare le temperature dell’aria da 4 a 9 gradi centigradi.

In un contesto come questo, le pavimentazioni drenanti SIPREM, progettate per gestire le acque meteoriche, stanno diventando sempre più importanti nelle strategie di mitigazione climatica delle aree urbane. Vediamo perché:

  • Riflessione della luce solare: optando per superfici con colorazioni più chiare, le pavimentazioni in calcestruzzo vibrocompresso sono capaci di riflettere una quantità di luce superiore alla quantità di luce assorbita;
  • Alta conduttività termica: a differenza dell’asfalto, il calcestruzzo è noto per la sua capacità di dissipare il calore in modo efficiente, evitando che si accumuli;
  • Resistenza al calpestio e durevolezza: le pavimentazioni in calcestruzzo vibrocompresso sono note per la durevolezza e la resistenza al calpestio, e questa lentissima usura evita il bisogno di interventi manutentivi frequenti nel tempo;
  • Permeabilità e capacità drenante: le pavimentazioni in calcestruzzo con potenza drenante, consentendo il passaggio delle acque attraverso ogni loro singolo massello, evitano gli accumuli dell’acqua sulla superficie esterna e favoriscono il raffreddamento naturale del terreno.

Conclusioni

In un’epoca in cui la sostenibilità urbana è una priorità, i cool materials offrono soluzioni concrete per affrontare l’isola di calore urbana. Materiali come il calcestruzzo drenante offrono un contributo significativo alla vivibilità delle città, abbassando le temperature e fornendo una gestione efficiente delle risorse urbane. Progettisti e designer sono chiamati a integrare questi materiali innovativi con la tradizione e l’eleganza delle città storiche, ponendo le basi per un futuro più sostenibile e confortevole.

Sommario

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