Negli ultimi anni abbiamo assistito all’impennata dell’interesse verso la mobilità lenta, un’iniziativa a sostegno degli spostamenti a piedi, in bici o in monopattino e finalizzata alla riduzione dell’inquinamento derivante da mezzi pubblici e veicoli a motore privati.
Pur non essendo state ufficializzate le norme che regolamentano la realizzazione di infrastrutture a sostegno della mobilità lenta, noi produttori di pavimentazioni esterne abbiamo dovuto attenerci a pratiche specifiche.
A partire dal 1992 si sono susseguiti Decreti e Circolari nel tentativo di chiarire quali caratteristiche dovesse possedere il suolo di una pista ciclabile, ma si è dovuto attendere il 2018 per avere un quadro chiaro e più preciso.
Il Decreto in questione è il Decreto Interministeriale del 29 novembre 2018 relativo alla Progettazione e alla realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, che al punto B3 si concentra sui requisiti relativi proprio al “fondo viabile”.
Sono 3 i livelli che caratterizzano il suolo di una pista ciclabile. Vediamoli del dettaglio:
- Livello minimo: una pista ciclabile, nei tratti privi di buche, pendenze e avvallamenti, può presentare un fondo fatto in terra naturale o in misto stabilizzato di cava, “per una lunghezza non superiore al 10% del tronco”;
- Livello buono: una pista ciclabile, nei tratti privi di buche, pendenze e avvallamenti, può presentare un fondo in terra naturale o in misto stabilizzato di cava, “per una lunghezza non superiore al 5% del tronco”;
- Livello ottimo: una pista ciclabile, se in totale assenza di avvallamenti, può presentare fondo pavimentato, compatto e completo di margini perimetrali esterni, capaci di mettere in sicurezza l’area.
Come pavimentare una pista ciclabile? Un elenco di tutte le possibilità.
La pavimentazione urbana rappresenta da sempre un’importante protagonista degli spazi esterni delle nostre città ed è chiamata a far fede alle caratteristiche paesaggistiche del contesto intorno.
Se poi concentriamo il discorso sulla pavimentazione di una pista ciclabile, il primo requisito da garantire è la totale accessibilità dell’area oltre che l’assenza di irregolarità sul suolo.
Per raggiungere questa certezza, la pavimentazione va ovviamente resa sicura e “a misura” di ciclista.
Ma come si può pavimentare una pista ciclabile? Entriamo nel vivo di ogni possibilità.
- Asfalto per piste ciclabili: senza dubbio alcuno parliamo di una soluzione economica e dalla posa in opera rapida, ma con pecche evidenti da un punto di vista estetico. Per quanto l’asfalto lo si possa colorare o stampare, a lungo andare anche le vernici subiscono segni permanenti al colore.
- Pietra per piste ciclabili: parliamo principalmente di cotto e materiali rocciosi come marmi, graniti, sabbie, ghiaie o argille, ognuno con specifiche esigenze di posa. Si passa da blocchi di più grandi dimensioni a elementi più piccolini. Ma scegliere la pietra per la pavimentazione di una pista ciclabile è tutto tranne che una scelta saggia: oltre ad avere costi onerosi, la pietra ha forma irregolare e superficie scivolosa, dunque non può garantire la totale sicurezza del manto a chiunque la percorra in bici.
- Terra stabilizzata per piste ciclabili: una soluzione dall’elevata permeabilità e dall’estetica naturale. La terra stabilizzata è probabilmente una scelta azzeccata nei contesti che richiedono uno specifico rispetto ambientale, ma meno in contesti cittadini. Per le piste ciclabili urbane, infatti, è sempre meglio optare per altri materiali.
- Calcestruzzo per piste ciclabili: il calcestruzzo può assumere diverse sembianze. Si passa da pavimentazioni lisce a soluzioni stampate e rifinite con la resina, per arrivare a piste ciclabili pavimentate con masselli in calcestruzzo. La scelta dei masselli in calcestruzzo consente variabilità estetica, grazie alla possibilità di scegliere tra formati e colorazioni diverse; garantisce permeabilità del suolo, grazie al fondo di sabbia posto sul manto prima della posa dei masselli; assicura buona resistenza e ottime performance, grazie agli accorgimenti tecnici di cui Siprem tiene conto in fase di progettazione.
I masselli in calcestruzzo Siprem per le piste ciclabili
Sicurezza dei ciclisti e percorribilità impeccabile erano gli obiettivi che volevamo raggiungere quando eravamo a lavoro sulla nostra linea di pavimentazione Silent.
Silent è la soluzione perfetta per le piste ciclabili.
Una linea di masselli che annullano il problema del rumore derivante dalle bici che attraversano la pista, minimizzando al massimo anche le vibrazioni.
Si tratta di masselli privi di smussi perimetrali e che, accostati l’uno all’altro creano una pavimentazione omogenea e senza dislivelli, dunque estremamente silenziosa.
In più, i prodotti si presentano resistenti e durevoli, capaci cioè di reggere i continui cicli di gelo/disgelo anche in zone meteorologicamente esposte.
Nonostante l’assenza degli smussi lungo il perimetro, anche i masselli della Linea Silent confermano alte le performance in termini di durezza e sopportazione a carichi e usura a cui abituano tutti i prodotti Siprem.
Ultima, ma non per importanza, la posa in opera: i masselli in calcestruzzo della Linea Silent semplificano la vita anche a chi si occupa della realizzazione della pavimentazione, grazie alla possibilità di servirsi di apposite macchine operatrici di posa.
Conclusioni
Se sorprendente resa estetica e ottime performance rappresentano da sempre i due obiettivi principali dell’intera produzione Siprem, quando si è trattato di definire i dettagli delle proposte per la pavimentazione di piste ciclabili, si è dovuto fare uno sforzo in più in termini di garanzie di sicurezza.
La scelta di andare in bici dipende dalla volontà di prendersi cura di sé e del proprio benessere fisico e mentale. Bene, Siprem e la sua Linea Silent scelgono di prendersi cura di chi è in sella.