Pavimentazioni per esterni: tutti i perché dei masselli autobloccanti in calcestruzzo

I masselli autobloccanti in calcestruzzo rientrano tra le possibili soluzioni quando si tratta di dover pavimentare gli spazi esterni.

Che sia il cortile di un’abitazione, il piazzale di un’azienda o il pavimento di una piazza, di un marciapiede o di una pista ciclabile in città, le tante varietà, i colori e le finiture disponibili consentono ai masselli autobloccanti di adattarsi egregiamente al contesto in cui vengono installati.

Ed è proprio dal contesto di installazione che si deve partire per scegliere la tecnologia con cui rivestire gli esterni, perché ogni contesto richiede caratteristiche e performance ben definite. La superficie che contorna una piscina, ad esempio, dovrà essere antiscivolo e insensibile all’azione usurante dell’acqua; il piazzale esterno di un’azienda dovrà poter sostenere il peso dei carichi e dei mezzi pesanti che lo attraversano – oltre che recare una idonea capacità drenante così come stabilito dalle normative di riferimento; un’area adibita al parcheggio, infine, dovrà facilitare e sostenere il transito dei veicoli e delle persone senza per questo sacrificare gli spazi verdi circostanti.

Per queste ragioni, quando si decide di rivestire uno spazio esterno le opzioni sono tante e diverse, ciascuna capace a modo suo di assolvere a necessità sia estetiche e sia funzionali che il contesto richiede.

Ma svisceriamo punto per punto l’argomento: ci concentreremo dapprima sui masselli autobloccanti, per poi passare in rassegna, una per una, le soluzioni alternative con i loro pro e contro.

 

Pavimenti per esterni in calcestruzzo: caratteristiche e funzionalità

Veniamo dritti al punto: le ragioni per cui i masselli autobloccanti in calcestruzzo si dimostrano un’ottima soluzione al problema della pavimentazione per esterni sono attribuibili ai costi ridotti di costruzione e manutenzione ordinaria, alla elevata resistenza meccanica e alla semplicità di posa in opera e di eventuale manutenzione straordinaria.

Vantaggi, questi ultimi, di cui è possibile godere sin da subito, considerato che la posa dei masselli avviene a secco e non necessita di tempi di stagionatura: una volta posata, la pavimentazione per esterni in masselli di calcestruzzo è pronta per essere utilizzata.

Ma scendiamo nel merito di questi punti, uno per volta.

Costi ridotti

In generale, quando si sta valutando se fare o meno un investimento, i fattori che si prendono in considerazione sono molteplici e riguardano sia il prezzo di vendita del prodotto/soluzione, sia tutti i costi eventuali da sostenere nel tempo per il mantenimento e la conservazione dello stesso.

Nel caso delle pavimentazioni per esterni, i masselli autobloccanti in calcestruzzo risultano essere, tra tutte, la soluzione migliore in termini di investimento economico, considerando il costo iniziale di costruzione + manutenzione ordinaria, praticamente irrilevante.

Il prezzo della materia prima parte già più moderato se paragonato a quello di soluzioni alternative come la pietra naturale. Anche rispetto all’asfalto, che ha costi allo stesso modo ridotti anche se al momento in crescita vertiginosa, i masselli vincono il confronto se consideriamo che bastano pochi, forti acquazzoni per mettere in difficoltà l’asfalto, eventi che invece difficilmente scalfiscono una pavimentazione in calcestruzzo.

Se a questo ci aggiungiamo anche la semplicità di posa in opera e i bassi costi di manutenzione, la convenienza a lungo termine si rende ancora più evidente.

 Semplicità di posa

Pavimentare una superficie esterna utilizzando i masselli autobloccanti in calcestruzzo richiede tempi ridotti perché, a differenza di asfalto o calcestruzzo gettato in opera, trattandosi di posa a secco, la pavimentazione non necessita di tempi da dedicare alla stagionatura.

Per posare i masselli autobloccanti in calcestruzzo è infatti sufficiente seguire questi passaggi:

  1. sistemare il sottofondo dell’area da pavimentare utilizzando inerti naturali;
  2. contornare l’intera superficie utilizzando cordoli o muretti della strada, in modo che i masselli si blocchino lateralmente;
  3. posizionare la pavimentazione;
  4. assestare i masselli utilizzando una piastra vibrante;
  5. cospargere l’intera superficie con della sabbia fine, così da riempire le giunture e ottenere un piano uniforme e compatto.

Per quanto semplice, è sempre consigliato rivolgersi a professionisti del settore, capaci di dedicare alla fase di posa tutta l’accortezza che la pavimentazione richiede.

Facilità di manutenzione

Come anticipato, scegliere una pavimentazione esterna utilizzando masselli autobloccanti in calcestruzzo è una scelta vantaggiosa anche per ciò che riguarda la manutenzione nel tempo. Infatti, qualora un massello dovesse macchiarsi, scheggiarsi o presentare una qualunque irregolarità, lo si può sostituire singolarmente, senza il bisogno di rimuovere e risigillare l’intera area, come invece si è costretti a fare con le pavimentazioni in cemento e asfalto.

Una possibilità, questa, che rende economiche anche le eventuali riparazioni di tutto ciò che si trova sotto il pavimento.

Resistenza meccanica

Se gli interventi di riparazione e sostituzione dei masselli autobloccanti in calcestruzzo sono sporadici nel tempo, lo si deve alle caratteristiche insite negli stessi masselli: mescolando materie prime come cementi, pigmenti e additivi si ottiene del calcestruzzo di ottima qualità che, una volta formato negli appositi stampi, passa alle celle di stagionatura a temperatura controllata che assicurano al massello un livello qualitativo sempre alto e costante.

Quello appena descritto è il processo di lavorazione che in genere tutti i masselli oggi in commercio attraversano. Eppure, non tutti sono ugualmente resistenti: la differenza sta tutta nella qualità degli inerti impiegati, nella stratificazione e negli accorgimenti tecnici in fase di lavorazione, fattori che ovviamente influiscono sulla durevolezza di cui poi godrà la pavimentazione

Per ovviare a questo problema, in Siprem produciamo solo masselli in calcestruzzo a doppio strato: un primo stato, quello inferiore, è chiamato ad assicurare resistenza alle sollecitazioni, mentre il secondo strato, in superficie, garantisce una resistenza all’abrasione superiore e al fenomeno del gelo/disgelo che si presenta più volte ogni anno.

Resa estetica

Per quanto il calcestruzzo possa essere una materia prima semplice e apparire sempre uguale, attraverso i dovuti processi di lavorazione è in grado di prendere sembianze ogni volta diverse e mostrarsi in una veste esteticamente attraente.

Basta fare una ricerca per trovarsi di fronte ad un mare di possibili soluzioni, di forme e colori interessanti e componibili, a formare possibilità pressoché infinite per pavimentare un esterno con una soluzione unica.

Con questo stesso intento sono nate le colorazioni Petra e la finitura Natura, colori innovativi e tessiture superficiali antichizzate e che simulano l’effetto della pietra da piano cava per dare alla pavimentazione esterna un’estetica tutta naturale, ma ad un prezzo nettamente più contenuto rispetto alla pietra e senza recare danno all’ambiente deturpando cave per l’estrazione.

Se a questa varietà di colori e finiture ci aggiungiamo la capacità di modulazione dei diversi formati, il risultato non può che spiccare per originalità e piacevolezza estetica.

 

 

Pavimenti in calcestruzzo e impatto ambientale

La scelta del calcestruzzo come materia prima per le pavimentazioni esterne dimostra, di riflesso, una posizione di primo piano nella salvaguardia dell’ambiente: gli inerti impiegati derivano da raccolta di sedimenti naturali in modo da limitare la necessità di aperture di nuove cave di pietra, ed in parte anche da recupero di materiali in processi di riciclo. Inoltre, rispetto ad altre soluzioni, i masselli autobloccanti non intaccano l’equilibrio dei suoli perché creano superfici altamente permeabili che lasciano defluire le acque piovane: ciò impedisce tanto i ristagni idrici quanto l’altrettanto allarmante fenomeno di “isola di calore”, molto frequente con i metodi di rivestimento alternativi. Detto più semplicemente, dove ci sono masselli autobloccanti si vive più freschi in estate e più asciutti d’inverno, in piena armonia con la natura.

 

Pavimenti autobloccanti in calcestruzzo e le alternative: il confronto finale

Come anticipato qualche riga fa, per rivestire le superfici di uno spazio esterno serve innanzitutto scegliere il tipo di rivestimento e, dunque, il prodotto da utilizzare.

Se il massello autobloccante in calcestruzzo possiede le caratteristiche fin ora elencate, dunque elevata resistenza meccanica, versatilità e bontà estetica, quali sono quelle che definiscono le soluzioni alternative, come l’asfalto, il calcestruzzo liscio o stampato e la pietra naturale?

La pietra naturale.

Se parliamo di costi, la pietra naturale tra tutti rappresenta la scelta economicamente più onerosa: il prezzo della materia prima è molto alto e i tempi necessari alla lavorazione sono molto lunghi. A compensare il dispendio economico iniziale, però, vi è la sua durevolezza: la pietra naturale è in grado di tenersi inalterata per decenni, dunque generalmente non necessita di grossi sforzi in fase di manutenzione.

L’asfalto.

Optando per l’asfalto, si sceglie una soluzione che potrebbe apparire senz’altro più economica valutandone però solo il costo iniziale di costruzione, anche se i costi al momento sono in crescita vertiginosa essendo legati a combustibili fossili, ma con elevata tendenza all’usura. L’asfalto infatti rientra tra quei materiali sensibili ai cambi di temperatura, per cui tende ad espandersi per poi rompersi quando c’è caldo, e a presentare crepe e deterioramenti in seguito all’azione dei sali disgelanti, costringendo, se non alla sostituzione dell’intera lastra, sicuramente al rattoppamento antiestetico delle aree lesionate.

La resa estetica non va certo trascurata: i colori disponibili sono pochi e dal risultato estetico piuttosto ordinario.

Calcestruzzo stampato e calcestruzzo liscio.

Scegliendo invece il calcestruzzo stampato o quello liscio i costi tornano ad alzarsi rispetto a quelli dell’asfalto, ma le possibilità di colorazione aumentano, sebbene si possa agire solo sullo strato superficiale con un effetto finale piuttosto artificiale.

In merito alla resistenza, le superfici pavimentate con il calcestruzzo stampato e con il calcestruzzo liscio tendono a macchiarsi in fretta e a presentare crepe e segni di usura già dopo poco tempo, costringendo alla sostituzione dell’intero manto

 

Masselli autobloccanti Siprem: tutti i perché della scelta

Quelli che realizziamo nei nostri stabilimenti sono masselli in calcestruzzo vibrocompresso a doppio strato, più resistenti alle usure e al passaggio di carichi pesanti e disponibili in svariate sfumature estetiche.

Inoltre, le nostre produzioni mantengono basso l’impatto ambientale causato dai processi produttivi, grazie ad un impianto tecnologicamente avanzato che lavora con un basso impatto sul microclima.

Ma non è finita: la produttività dell’impianto e l’estensione delle nostre camere di essiccazione ci consentono di “sfornare” (letteralmente!) prodotti più resistenti, perché ottenuti da inerti più pregiati e, nondimeno, perché riusciamo a rispettare i corretti tempi di essiccazione che tali materiali richiedono.

 

 

Conclusioni

Insomma, scegliere il giusto pavimento per esterni significa trovare il modo di districarsi tra la varietà di soluzioni e materiali possibili. Ci auguriamo di averti fornito una panoramica esaustiva dei benefici dei masselli autobloccanti, oltre a quelli dei nostri masselli autobloccanti.

 

Sommario

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